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NON É MAI TROPPO TARDI
regia di Giacomo Campiotti

serie TV . 2 puntate da 100’
in onda su RAI UNO
il 24 e 25 febbraio 2014

regia di GIACOMO CAMPIOTTI
soggetto
CLAUDIO FAVA
MONICA ZAPELLI
sceneggiatura
CLAUDIO FAVA
MONICA ZAPELLI
GIACOMO CAMPIOTTI
aiuto regia BARBARA DANIELE
costumi
MARIA RITA BARBERA
GAIA CALDERONE
scenografia SONIA PENG
fotografia FABRIZIO LUCCI
montaggio ROBERTO MISSIROLI
musiche STEFANO LENTINI
Edizioni musicali RAI TRADE
organizzatore generale LUCIANO LUCCHI
direttore di produzione GIACOMO CENTOLA produttore RAI FABRIZIO ZAPPI

una produzione RAI FICTION
realizzata da BiBi FILM TV
prodotto da ANGELO BARBAGALLO

CAST ARTISTICO

CLAUDIO SANTAMARIA

NICOLE GRIMAUDO
GENNARO MIRTO
FRANCESCO MARCHIORO
ANDREA TIDONA
ROBERTO CITRAN
EMANUELA GRIMALDA
LUCIA MASCINO
ALBERTO MOLINARI
LELE VANNOLI
MOISE CURIA
LORENZO GUIDI
ALESSANDRO NATALI

e con la partecipazione straordinaria di
GIORGIO COLANGELI
con la partecipazione di
EDOARDO PESCE
con la partecipazione di
MARCO MESSERI

e in ordine alfabetico
GIUSEPPE ARIANO
ROBERTO ATTIAS
MAURO CARDINALI
BRUNO CARIELLO
GIOVANNI D’ADDARIO
MATTEO DE BUONO
MARIO DE CANDIA
DAMIANO DE LAURENTIS
LUCA DELLA BIANCA
DAVIDE DI NEPI
ERIKA DI RIENZO
ZELDA  AMELIA DOGLIONE
ROSY FRANZESE
MARCO GAMBINO
WALTER LIPPA
MAURIZIO MARCHETTI
TONY MAZZARA
CLAUDIO PIANO
RICCARDO RUSSO
MARIA  ELENA SCHIORLIN
CLAUDIO SPADARO
LILY  TIRINNANZI
MARIA TOESCA
SERGIO ZECCA

NON É MAI TROPPO TARDI
regia di Giacomo Campiotti
Alberto Manzi è un ragazzo di vent’anni, quando decide di fare il maestro. Sono i giorni concitati della ricostruzione e ognuno ha la propria ricetta per tornare a dare dignità al nostro paese.
Per Alberto l’Italia si cambia cominciando dai ragazzi, educandoli a essere liberi. Ma per lui, aspirante maestro senza raccomandazioni, in quell’autunno del 1946, non ci sono cattedre disponibili.
Tranne una, quella che non vuole nessuno, in una “scuola” che non è proprio una scuola: il carcere minorile di Roma “Aristide Gabelli”.
Manzi si ritrova in uno stanzone senza cattedra né banchi, davanti a novanta ragazzini, dai nove ai diciassette anni, che hanno già fatto scappare altri quattro insegnanti. Il direttore del carcere è abituato all’altalena dei docenti, e molti di quei ragazzi li conosce da anni.
Chi entra in un carcere, ci ritorna, è una delle leggi della vita. Una di quelle leggi che Alberto si rifiuta di pensare ineluttabili.
Giorno dopo giorno Alberto sfida l’ostilità dei suoi alunni e la rassegnazione del direttore.
La pedagogia diventa una materia viva che si improvvisa ogni giorno. Non ha paura Manzi, di sfidare per i suoi ragazzi le regole del carcere che vietano di portare libri, penne e matite... (segue nel pressbook)
 
 
  pressbook   rassegna stampa
 

 

 

 


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